Milano, la crisi si riflette sulla psiche.

La crisi economica minaccia la psiche ed a Milano l'impatto è forte. In 2 anni, nei Centri psicosociali (Cps) che fanno capo alla Fondazione Policlinico, sono quadruplicate le persone che hanno chiesto aiuto perché direttamente o indirettamente intimorite da crisi e tasse. Oggi almeno un paziente su 15 dei Cps ha problemi psicologici a causa della crisi. La crisi economica incide pesantemente sull'equilibrio della psiche e non c'è da stupirsi che le statistiche cliniche riflettano questa realtà ed, anzi, gli esperti si attendono un incremento di queste patologie che ruotano attorno alla congiuntura economica. Per questo il Policlinico di Milano sta progettando un vero e proprio Osservatorio sulla crisi, anche con l'obiettivo di intervenire in modo integrato su questi utenti. Il progetto, pensato insieme al direttore del Dipartimento di salute mentale Carlo Altamura, prevede la collaborazione degli psichiatri e degli operatori che già operano sul territorio e di giovani psicologi dedicati e appartenenti a diverse scuole di psicoterapia."La letteratura scientifica mostra che la crisi ha provocato un aumento del numero di suicidi: secondo una stima pubblicata da 'Lancet', in Europa sarebbero cresciuti del 60% rispetto al 2007, l'anno precedente al crollo dei mercati. Stanno inoltre emergendo chiaramente quadri specifici legati alla disoccupazione, alla paura di perdere il lavoro e al cambiamento di prospettive socio-professionali. Con i nostri studi potremmo individuare i segni e i sintomi tipici di questo particolare 'stress da crisi' che - precisa - sembra non stia colpendo soltanto gli strati sociali più palesemente a rischio".
"Questo importante obiettivo richiede la competenza medica e specialistica di un ospedale come il Policlinico - conclude Altamura - perché solo un approccio multidimensionale è in grado di differenziare problematiche psicopatologiche prima della crisi. Oggi c'è infatti la tendenza, soprattutto da parte dei media, di attribuire alla recessione economica situazioni anche gravi come i suicidi, che invece con la crisi hanno a che fare solo in parte. In questo modo si perde di vista la persona nella sua visione longitudinale, che non può trascurare i segnali psicopatologici anche gravi che erano già presenti prima dell'impatto psicologico e socio-ambientale legato alla crisi".